Il Bitcoin potrebbe iniziare a comportarsi come i titoli di Stato americani e l’oro. Questa è la conclusione degli analisti di Bloomberg Intelligence in un nuovo rapporto Crypto Outlook. Attualmente, la correlazione con le azioni è ancora piuttosto elevata (50%).
Gli analisti sono il noto esperto di materie prime Mike McGlone e l’analista di mercato senior Jamie Coutts, che confrontano il mercato dei bitcoin con i mercati dell’oro, delle obbligazioni e del petrolio. Secondo loro, le influenze macroeconomiche, come la politica monetaria della Federal Reserve, hanno effetti simili su questi asset.
Un mercato più rigido e un’economia in contrazione potrebbero far virare il mercato dei bitcoin verso una situazione più simile a quella dei titoli di Stato statunitensi che a quella delle azioni.
Gli asset che sulla carta sono meno correlati all’economia reale potrebbero trarre vantaggio dall’allentamento dell’inflazione e dalla ripresa delle stampanti di denaro delle banche centrali.
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— Mike McGlone (@mikemcglone11) August 3, 2022
I titoli di Stato statunitensi, chiamati anche T-bills, sono titoli di Stato a lungo termine emessi dal Tesoro degli Stati Uniti. Hanno un rendimento fisso e le scadenze variano da 20 a 30 anni. Il rapporto prosegue affermando che a luglio le criptovalute hanno raggiunto il più grande sconto di sempre rispetto alla media mobile a 100 settimane.
È anormale che il bitcoin rimanga ben al di sotto della media mobile a 200 settimane”.
Al momento in cui scriviamo, il Bitcoin è scambiato sotto i 23.000 dollari, dopo aver appena riconquistato la media mobile a 200 settimane. Ad agosto, il prezzo era del 70% inferiore al precedente record stabilito nel novembre 2021. Gli analisti considerano la zona dei 20.000 dollari come un livello di supporto chiave, simile al livello dei 5.000 dollari durante il mercato orso discendente di metà 2018.
Hanno aggiunto che il bitcoin è ancora l’asset con la migliore performance di sempre. Pensiamo che ci sia ancora molto da fare, soprattutto quando il bitcoin assumerà la funzione di copertura globale, dopo di che i suoi rendimenti diventeranno paragonabili a quelli dell’oro o delle obbligazioni”. Secondo i ricercatori, quindi, in futuro ci saranno meno picchi e cali, con rendimenti prevedibili.
