In America c’è molto da fare per lo strike, il prestito di criptovalute in cambio di interessi. Le autorità statunitensi come la Securities & Exchange Commission (SEC) stanno prendendo di mira le piattaforme centrali che facilitano questo servizio, come Coinbase e Kraken. Queste ultime, tuttavia, non mollano la presa.
Brian Armstrong, amministratore delegato della quotata Coinbase, vuole addirittura portare il suo servizio di sciopero in tribunale. Secondo il management di Coinbase, un prodotto strike non è classificabile come un titolo ai sensi delle leggi statunitensi (sui titoli).
Coinbase's staking services are not securities. We will happily defend this in court if needed.https://t.co/GtTOz77YV3
— Brian Armstrong (@brian_armstrong) February 12, 2023
I commenti di Armstrong non giungono all’improvviso. In precedenza, il concorrente Kraken ha risolto una controversia con la SEC. La borsa di San Francisco ha raggiunto un accordo per il pagamento di una multa di 30 milioni di dollari. In particolare, non ha registrato il suo “programma di scambio di criptovalute come servizio” presso l’autorità di regolamentazione. Secondo Jesse Powell, amministratore delegato di Kraken, l’America andrebbe nella direzione completamente sbagliata se vietasse lo strike-as-a-service. Egli teme che altri mercati possano dominare questi servizi.
Secondo Coinbase, il suo servizio di strike è “fondamentalmente diverso” da quello di Kraken, tuttavia le azioni di Coinbase sono scese di oltre il 20% nell’ultima settimana.
Il calo ha spinto l’investitore Cathie Wood di ARK Invest ad acquistare 9,2 milioni di dollari di azioni COIN.
Paesi Bassi
Nei Paesi Bassi, quasi tutte le borse e i broker offrono servizi di strike, con poche eccezioni. Le autorità olandesi autorizzano questi servizi per il momento, in attesa che le norme europee si applichino agli asset crittografici, attualmente non regolamentati, entro il 2024 o più tardi.