Credit Suisse e Deutsche Bank nei guai, cosa significa per il bitcoin?

La tempesta macroeconomica si è quasi placata di recente e il bitcoin continua a navigare in acque estremamente agitate. È sorprendente che il bitcoin stia ancora resistendo abbastanza bene a tutte le violenze macro, soprattutto se confrontato con gli asset finanziari tradizionali. La domanda che ci si pone è se il bitcoin riuscirà a rimanere a galla se le onde si alzeranno ancora di più.

“Non possiamo scendere ulteriormente”

Avrete sicuramente sentito parlare della banca d’investimento svizzera Credit Suisse sull’orlo del collasso. Il Credit Suisse è una banca che è stata inserita nella lista delle cosiddette banche sistemiche dal Financial Stability Board. Ciò significa che il Credit Suisse è una banca che, in caso di crollo, trascinerà con sé l’intero sistema finanziario.

In questo senso, il mondo ha molto da guadagnare se il Credit Suisse è in grado di sostenersi o di farsi aiutare. Quindici anni dopo la caduta di Legman Brothers nel 2008, sembra profilarsi un altro momento critico per l’economia globale.

L’intero mondo finanziario si sta dirigendo verso il baratro in un momento in cui l’inflazione è alle stelle, dobbiamo affrontare una guerra in Ucraina e gli asset finanziari stanno vivendo l’anno peggiore degli ultimi anni.

Per inciso, non tutti sono negativi. Secondo Samson Mow, questo scenario potrebbe rivelarsi molto favorevole per il bitcoin. “Anche se Credit Suisse o Deutsche Bank dovessero crollare e provocare una crisi finanziaria, non ci vedo scendere di molto”, ha dichiarato un ottimista Samson Mow.

Non tutti sono positivi sul bitcoin

Per inciso, non tutti condividono l’opinione di Samson Mow secondo cui questo è uno sviluppo positivo per il bitcoin. Henrik Zeberg, un macroeconomista molto popolare su Twitter, prevede “il più grande crollo deflazionistico dal 1929”. Ciò significa che, secondo questo economista, molta “aria” uscirà dai mercati.

All’inizio del 2023, l’economista prevede un’altra ripresa del dollaro, che dovrebbe portare il Dollar Index a circa 120. Questo dovrebbe innescare un crollo più grande di quello del 1929. Ciò dovrebbe innescare un crollo maggiore di quelli del 2007 e del 2008.

Di recente il dollaro ha subito un lieve calo, ma secondo Zeberg si tratta soprattutto di “riprendere fiato” per la valuta di riserva mondiale per un po’ di tempo. Dopodiché, secondo l’analista, il dollaro continuerà la sua avanzata, quasi a spese del bitcoin.

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