Il Bitcoin non è considerato un titolo in Belgio

L’autorità di regolamentazione finanziaria belga conferma la sua posizione sul bitcoin. Insieme a tutte le altcoin, le criptovalute emesse esclusivamente tramite codice informatico non sono considerate titoli.

Regole in Belgio

La spiegazione arriva dall’Autorità belga per i servizi e i mercati finanziari. All’inizio di questo mese ha pubblicato un rapporto che fa seguito a una bozza del luglio 2022. All’epoca aveva chiesto commenti.

Il chiarimento che il bitcoin non è un titolo arriva dopo un numero crescente di domande sulle leggi e i regolamenti finanziari esistenti in Belgio in relazione agli asset digitali.

Sebbene l’autorità non sia giuridicamente vincolante ai sensi del diritto belga o dell’Unione Europea, il regolatore afferma che le criptovalute sarebbero classificate come titoli secondo la sua “tabella di marcia” se fossero emesse da una persona o da un’entità:

“Se non c’è un emittente, come nei casi in cui gli strumenti sono creati da un codice informatico e ciò non avviene in esecuzione di un accordo tra emittente e investitore (ad esempio bitcoin o ether), allora in linea di principio non si applicheranno il regolamento sul prospetto, la legge sul prospetto e le regole di condotta della MiFID”.

Il documento è una tabella di marcia che servirà da linea guida fino all’adozione dei regolamenti del Parlamento europeo sui mercati degli asset crittografici (MiCA). L’entrata in vigore è prevista per l’inizio del 2024.

Quindi, nonostante le criptovalute non siano automaticamente titoli per definizione, sono soggette ad altre normative.

Un dibattito simile è in corso negli Stati Uniti. Tra l’altro, è in corso una causa contro Ripple, mentre il bitcoin viene spinto nell’angolo delle commodity. La questione è se la regolamentazione del bitcoin come asset debba quindi rientrare nella CFTC o nella SEC.

Nei Paesi Bassi, il bitcoin rientra nella casella 3 delle norme fiscali.

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