Il “faraone dei bitcoin” brasiliano non può partecipare alle elezioni

Un tribunale brasiliano ha stabilito all’unanimità che il “faraone dei bitcoin” Glaidson Acácio dos Santos non può entrare in politica. Gli è stato vietato di candidarsi a deputato federale. Perché? Una truffa con i bitcoin.

Faraone dei bitcoin

Dos Santos sperava di candidarsi come deputato federale per il Partito Cristiano Democratico. Lo ha riferito l’agenzia di stampa statale brasiliana Agência Brasil il 13 settembre. Le elezioni nel Paese si terranno il 2 ottobre.

Il tribunale elettorale regionale di Rio de Janeiro (TRE-RJ) si è opposto alla candidatura di Dos Santos. La sua società sarebbe stata coinvolta in uno schema ponzi di bitcoin. Secondo l’Associated Press, prometteva agli investitori un rendimento mensile del 10%.

L’anno scorso la polizia brasiliana ha sequestrato 591 bitcoin nell’ambito della cosiddetta Operazione Kryptos. All’epoca il valore era di circa 28 milioni di dollari.

Inoltre, nel corso del processo, sono stati sequestrati anche quasi 14 milioni di reais brasiliani (quasi 2,7 milioni di dollari) e altra valuta, oltre a 21 auto di lusso, orologi costosi, gioielli, telefoni cellulari e documenti.

“La candidatura dell’uomo d’affari, che è ancora in carcere, è stata contestata all’unanimità dal Tribunale elettorale regionale (TRE-RJ), con la motivazione che Santos è il direttore di un istituto finanziario in liquidazione”.

“Il relatore del caso, il giudice Luiz Paulo da Silva Araújo Filho, ha sottolineato che Santos è accusato di crimini federali, tra cui legami con la milizia”.

A gennaio, Dos Santos è stato accusato di estorsione, reati finanziari e di aver ordinato l’omicidio di rivali in affari. Attualmente si trova in detenzione preventiva.

Brasile

Le criptovalute stanno diventando sempre più popolari in Brasile. La banca via Internet Nubank ha accumulato in poco tempo un milione di utenti sulla sua nuova piattaforma di criptovalute.

Anche gli exchange come Bitso e Mercado Bitcoin stanno registrando buone cifre. La società madre di quest’ultimo exchange era nella lista dei desideri di Coinbase, che ha offerto ben 2 miliardi di dollari per l’acquisto.

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