Il governatore della banca centrale indiana: “Potremmo perdere autorità a causa delle criptovalute”

La scorsa settimana il governatore della Reserve Bank of India ha espresso un’opinione sorprendente sul bitcoin. Vede svantaggi e soprattutto pericoli nella crescente domanda di criptovalute nel suo Paese.

Il banchiere centrale indiano

Shaktikanta Das ha parlato dell’economia indiana al Business Today Banking and Economy Summit. Secondo lui, le criptovalute dovrebbero essere vietate:

“Non hanno un valore sottostante sul mercato. Come ogni asset, ogni prodotto finanziario ha un valore sottostante. Il valore delle criptovalute è interamente basato sul fattore apparenza”.

“Le criptovalute sono una forma di gioco d’azzardo (…) e non sono altro che una speculazione al 100%”.

Ma ancora più notevole è la seguente affermazione:

“Le criptovalute hanno il potenziale per diventare un mezzo di pagamento e la maggior parte è denominata in dollari. Immaginate che se le lasciate crescere, fino a costituire il 20% dell’economia, la banca centrale perderà l’autorità sul denaro”.

Das ha preso la mucca per le corna: sebbene si riferisca a società private come proprietari ed emittenti di criptovalute, questa è esattamente l’idea del bitcoin: denaro senza banca centrale. Il denaro non appartiene a nessuno e quindi il denaro appartiene a tutti (con un nodo e/o una chiave privata).

Secondo Das, questo è proprio un pericolo: mina la capacità di pompare liquidità nell’economia e la politica monetaria che considera necessaria.

Il bilancio annuale dell’India è in scadenza a breve. Sembra che ci siano poche speranze di guadagno per l’industria delle criptovalute. Le società indiane di criptovalute hanno comunque già avuto un periodo difficile, con molti contrattempi legali.

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