La Banca Nazionale d’Etiopia (NBE) scrive in un comunicato che tutte le transazioni nel Paese devono essere effettuate con il Birr, la valuta locale. Questo rende (o mantiene) il bitcoin un mezzo di pagamento illegale.
Etiopia
Esistono delle eccezioni, se consentite dalle banche. È specificamente indicato che l’uso di bitcoin è contro la legge. Il giornale etiope Addis Standard riporta che il bitcoin è considerato illegale nel Paese africano.
Ethiopia’s central bank warns against trading in cryptocurrencies. The National Bank said today that cryptocurrencies like bitcoin are growing in prevalence in Ethiopia despite being contrary to the country’s laws & that this is creating favorable conditions to hide illicit funds pic.twitter.com/0OAzvGZsGv
— Farhan Jimale (@farhanjimale) June 6, 2022
La NBE riconosce che l’uso del bitcoin e di altre criptovalute sta diventando sempre più accessibile. Tuttavia, avverte di non aver mai dato l’autorizzazione all’uso delle criptovalute. Inoltre, avvertono che chi le usa può aspettarsi ripercussioni.
Ci sono anche alcuni argomenti: le criptovalute sarebbero perfette per “nascondere” il denaro illegale. Verrebbero utilizzate anche per il riciclaggio di denaro e per “transazioni finanziarie non autorizzate”.
L’emittente radiofonica Sheger 102.1 FM afferma quanto segue in merito alle dichiarazioni della banca centrale:
“Si è consapevoli dell’illegalità di questo atto. Vi invitiamo a segnalarlo alla Banca Nazionale e alle forze dell’ordine competenti”.
Trasferimenti di denaro
In Etiopia non sono ammessi “trasferimenti di denaro” senza l’approvazione della Banca Nazionale. Tutto ciò è spiegato nel Proclama sul sistema di pagamento n. 718/2003.
Poiché la Banca Nazionale d’Etiopia non riconosce l’uso della moneta virtuale, questa è considerata illegale.
Il Bitcoin è un concorrente delle banche centrali: la creazione di denaro è fuori dalla portata dei banchieri, il che crea un interesse opposto. Quindi questa visione delle criptovalute non è molto assurda.
All’inizio di questa settimana è emerso che Octagon Networks, una società di sicurezza informatica che opera principalmente dalla capitale etiope Addis Abeba, è passata a uno standard bitcoin.