I quattro maggiori minatori di bitcoin degli Stati Uniti hanno ricevuto una lettera dalla Commissione per l’energia e il commercio della Camera. La Commissione vuole sapere di più sui loro consumi energetici e “come ogni azienda sta riducendo l’impatto e quali misure sono state adottate per non appesantire la rete energetica o compromettere gli obiettivi climatici del Paese”.
Lettera ai minatori
La lettera è stata inviata a Core Scientific, Marathon Digital Holdings, Riot Blockchain e Stronghold Digital Mining.
In essa erano scritte cose come:
“La blockchain offre un’enorme promessa che può rendere le nostre informazioni personali più sicure ed economiche. Tuttavia, il consumo di energia e l’hardware necessario per le criptovalute basate su PoW possono, in alcuni casi, causare gravi esternalità sotto forma di emissioni nocive e rifiuti elettronici in eccesso”.
JUST IN – 4 U.S. #Bitcoin mining companies including Marathon, Riot, CoreScientific, and Stronghold have received a letter from the U.S. House Committee on Energy and Commerce demanding explanations on energy usage and e-waste. pic.twitter.com/IX4IHttG0b
— Dennis Porter (@Dennis_Porter_) August 19, 2022
Minaccia esistenziale
L’altra citazione nel comunicato stampa sembra pericolosa per il settore minerario negli Stati Uniti. La Commissione per l’Energia e il Commercio della Camera scrive:
“Data la minaccia esistenziale posta dalla crisi climatica, siamo profondamente preoccupati per le attività che aumentano la domanda di combustibili fossili, con il potenziale di mettere a dura prova la nostra rete energetica”. (….) Bruciare più combustibili fossili per i centri dati PoW potrebbe compromettere gli obiettivi climatici”.
La domanda è se i suoi pregiudizi siano corretti. Secondo i dati del Bitcoin Mining Council, il 66,8% dell’elettricità utilizzata dai minatori affiliati al consiglio proviene da fonti di energia rinnovabili.
Anche BlackRock, uno dei più grandi fanatici dell’ESG, non sembra più vedere l’uso di energia del bitcoin come un ostacolo.
Domande ai minatori
Il governo statunitense vuole sapere quanto segue dalle quattro società di mining di bitcoin:
- Quanta energia ha utilizzato ciascuno degli impianti di cripto-minerazione della società nel 2021?
- Quali sono le fonti energetiche degli impianti, compreso il mix energetico di ciascuno di essi?
- Qual è la percentuale di energia consumata che è compensata da crediti di energia rinnovabile?
- Quanti giorni le aziende hanno interrotto le attività di criptomining nell’ultimo anno per contribuire alla stabilità della rete?
- Quale è stato il costo medio per megawattora e il profitto per megawattora di ogni impianto di criptominerazione dell’azienda nel 2021?