La scorsa settimana, la Securities and Exchange Commission (SEC) degli Stati Uniti ha emesso una risposta nella causa con Grayscale. Si sta difendendo dalle affermazioni relative alla causa intentata da Grayscale Investment.
Processo per l’ETF sui bitcoin
La causa riguarda la richiesta di trasformare il Grayscale Bitcoin Trust (GBTC) in un exchange-traded fund (ETF) di bitcoin spot. La richiesta è stata respinta all’inizio dell’anno. Tuttavia, secondo Grayscale, si tratta di una decisione “arbitraria, capricciosa e discriminatoria”.
Il 29 giugno Grayscale ha quindi intentato una causa contro la SEC. Ha chiesto alla Commissione Centrale d’Appello degli Stati Uniti per il Circuito del Distretto della Columbia di rivedere l’ordine della SEC.
Tuttavia, la SEC è rimasta ferma. Ora commenta il caso per la prima volta in sei mesi.
The SEC has filed its first legal brief as part of our lawsuit challenging their decision to deny $GBTC’s conversion to a spot #Bitcoin ETF. We're taking the opportunity to reiterate some of our key arguments: https://t.co/dPxa1eyBnu pic.twitter.com/lAWLsnqdWW
— Grayscale (@Grayscale) December 10, 2022
Risposta
L’autorità di regolamentazione ribadisce che le ragioni per cui ha rifiutato le richieste di Grayscale sono in linea con le sue precedenti decisioni relative ad altre richieste di ETF su bitcoin a pronti. Pertanto, Grayscale non viene trattata in modo diverso da altri gestori patrimoniali.
Secondo l’autorità di vigilanza sui mercati, gli ETF a termine e gli ETF a pronti non sono la stessa cosa e “presentano differenze fondamentali in termini di capacità di individuare e scoraggiare le frodi e le manipolazioni”. Per questo motivo ritengono “ragionevole trattare i due prodotti in modo diverso”.
Gli ETF futures, a differenza degli ETF spot, possono essere negoziati solo al Chicago Mercantile Exchange (CME). Gli ETF basati qui sono approvati. Gli ETF sul mercato a pronti del bitcoin non hanno mai ricevuto alcuna approvazione.
Senza un’adeguata supervisione, gli ETF a pronti potrebbero essere vulnerabili a “comportamenti fraudolenti e manipolativi, tra cui il wash trading, la manipolazione dei prezzi da parte delle balene, il controllo malevolo della rete bitcoin, l’hacking, l’insider trading, le attività manipolative con le ‘stablecoin’ e le frodi in borsa”.
La SEC evidenzia anche una dichiarazione della Borsa di New York in cui si afferma che “le frodi e le manipolazioni possono esistere e il trading di bitcoin su una determinata borsa non può essere più resistente alle frodi e alle manipolazioni rispetto ad altri mercati di materie prime”.
La causa iniziale ha ricevuto molti consensi dal settore delle criptovalute e non solo, con cinque amicus curiae depositati per il caso. Coinbase, tra gli altri, ha espresso il proprio sostegno a Grayscale.
La risposta di Grayscale alla SEC è prevista per il 13 gennaio. La risposta della SEC a Grayscale è prevista per il 3 febbraio.