Nel mondo in costante evoluzione delle criptovalute e della tecnologia blockchain, la ricerca dell’identità del creatore di Bitcoin, noto come Satoshi Nakamoto, è stata un mistero di lunga data. Numerose teorie hanno circolato nel corso degli anni, di cui una delle più accreditate è stata quella che individuava Hal Finney come possibile mente dietro questa rivoluzionaria innovazione. Tuttavia, una recente ricerca condotta da Jameson Lopp offre nuove prospettive, smontando l’idea che Hal Finney sia Satoshi Nakamoto.
Il mistero di Satoshi Nakamoto
Fin dalla comparsa del Bitcoin nel 2009, l’identità di Satoshi Nakamoto è rimasta uno dei segreti più profondi nell’ambito delle criptovalute. Sebbene la vera identità di Nakamoto non abbia un impatto diretto sulla crescita e lo sviluppo del Bitcoin, la speculazione circolante ha avuto ripercussioni significative su individui come Hal Finney.
In un rapporto dettagliato, Jameson Lopp espone come la speculazione diffusa abbia avuto un impatto significativo sulla vita di Finney e persino su Dorian Nakamoto, un residente californiano erroneamente accusato di essere la mente dietro Bitcoin. Inoltre, individui senza scrupoli hanno cercato di approfittare della figura misteriosa di Satoshi Nakamoto, dichiarandosi erroneamente come tale.
Le prove a sostegno di questa teoria
Una delle prove chiave presentate nella ricerca di Lopp è legata a un evento specifico: una corsa di 10 miglia a cui Hal Finney partecipò il 18 aprile 2009. Durante il periodo in cui Finney era attivamente coinvolto nella corsa, Satoshi era impegnato in uno scambio di e-mail con Mike Hearn, un ex sviluppatore di Bitcoin.
Lopp esamina dettagliatamente i fusi orari e i timestamp delle e-mail per evidenziare questa significativa sovrapposizione temporale. Mike Hearn, che si trovava a Zurigo, ricevette una risposta da Satoshi esattamente alle 18:16, ora locale, che corrispondeva alle 9:16, ora del Pacifico. Sorprendentemente, ciò avvenne solamente due minuti prima che Hal Finney tagliasse il traguardo della gara in California.
Per coloro che potrebbero mettere in dubbio l’effettiva partecipazione di Finney alla corsa, Lopp fornisce prove confermate da fonti terze, come fotografie del servizio eventi Photocrazy e una foto scattata dalla moglie di Finney. Queste confermano senza ombra di dubbio la partecipazione fisica di Hal Finney all’evento.
Inoltre, nello stesso giorno, avvenne una transazione in Bitcoin da parte di Satoshi a Mike Hearn, per un totale di 32,5 BTC. Questa transazione venne confermata alle 8:55, ora del Pacifico, soli 20 minuti prima della risposta di Satoshi all’e-mail di Mike.
La tempistica precisa di questa transazione ha un significato profondo. Il blocco precedente nella blockchain Bitcoin fu estratto con successo alle 8:28, ora del Pacifico. Ciò implica che la transazione inviata da Satoshi a Hearn fu probabilmente realizzata, firmata e trasmessa tra le 8:28 e le 8:55, un periodo di tempo che coincide indiscutibilmente con la partecipazione attiva di Hal Finney alla corsa.
La teoria dei blocchi: ulteriori conferme
Un ulteriore elemento a favore di questa argomentazione proviene dall’analisi dei sussidi ai blocchi minerari. I risultati di Lopp indicano che i blocchi 11.407, 11.408 e 11.409 sono stati attribuiti a “Patoshi,” un miner considerato Satoshi Nakamoto. Le tempistiche di questi blocchi si sovrappongono nuovamente all’arco temporale della corsa di Hal Finney, consolidando ulteriormente la smentita dell’ipotesi che lo identifica come il misterioso creatore di Bitcoin.
Conclusione
La ricerca approfondita condotta da Jameson Lopp mette in evidenza la complessità dell’investire nel misterioso mondo delle criptovalute e nell’identità del creatore di Bitcoin, Satoshi Nakamoto. Sebbene il lavoro di Lopp non risolva definitivamente questo enigma, evidenzia l’importanza di avere una guida affidabile quando si investe in asset digitali come Bitcoin, e piattaforme come Bitcoin Union e Bitcoin Legacy possono offrire le risorse necessarie per investire in modo informato in questo settore affascinante.