Il noto investitore Chamath Palihapitiya avverte che il bitcoin corre un enorme rischio sistemico.
Chamath Palihapitiya Says Bitcoin Has to Be Regulated Like Security https://t.co/6sllXpdWDt
— cryptocoinchats.com (@cryptocoinchats) July 14, 2022
Rischio sistemico
Palihapitiya spiega che i rischi sono dovuti principalmente alla mancanza di regolamentazione. Questo, secondo l’americano di origine canadese, potrebbe influenzare in modo significativo il mercato delle criptovalute.
Secondo Chamath, il bitcoin dovrebbe avere una “serie di parametri comuni”. Sta pensando alla possibilità di monitorare meglio i rischi del bitcoin.
“Il grande problema, ovviamente, è che queste cose accadranno se non c’è una supervisione normativa. I rischi sistemici si accumuleranno. È con questo che abbiamo a che fare ora: un’enorme quantità di rischi sistemici, in gran parte legati al bitcoin”.
L’investitore è comunque ottimista sul bitcoin. Ma nonostante ciò, a suo avviso dovrebbe essere “regolamentato a tutti i costi”. Ritiene che dovrebbe essere classificato come un titolo (o security) a causa del suo volume e delle sue dimensioni sul mercato. Gary Gensler, il presidente della Securities and Exchange Commission che ne è responsabile, non è d’accordo con questa affermazione.
Rischi off-chain
Il miliardario condivide un’opinione simile anche sulla DeFi, che porta enormi rischi alla portata degli investitori privati.
Inoltre, il venture capitalist lancia l’allarme sui livelli off-chain, che possono fungere da scappatoia per le attività illegali.
Con la rete Lightning, ad esempio, è possibile inviare bitcoin in modo molto più anonimo rispetto alla blockchain. Egli prevede uno scenario in cui il “pump-and-dump” viene organizzato attraverso questi livelli secondari. I flussi di denaro non sono facili da analizzare, il che non impedisce ai malintenzionati di effettuare pagamenti “invisibili”.
Per questo motivo Chamath, che è stato uno dei primi azionisti di Facebook, chiede al Ministero della Giustizia di affrontare l’influenza dell’uso di protocolli fuori catena.