Il Bitcoin ha corso legale in Brasile

Il Brasile legalizza la criptovaluta come mezzo di pagamento. I residenti possono pagare con bitcoin beni e servizi. Ma c’è una sfumatura importante: il bitcoin e le altre criptovalute non hanno corso legale, come nel caso di El Salvador, ad esempio. Ad esempio, non è ancora consentito pagare le tasse con questi strumenti.

Il bitcoin ha corso legale

La Camera dei Deputati del Brasile ha approvato un quadro normativo che legalizza l’uso delle criptovalute come mezzo di pagamento nel Paese, riporta Decrypt.

Le linee guida legali sono contenute in questo documento governativo. Le valute virtuali sono incluse nella definizione di “accordi di pagamento” e sono ora sotto la supervisione della banca centrale nel Paese di 214 milioni di persone. La legge è già completamente approvata e richiede solo la firma del presidente.

Il Paese è considerato uno di quelli in cui da anni si registra una forte adozione delle criptovalute. Per esempio, ci sono i fondi negoziati in borsa (ETF) più scambiati dell’America Latina, fondi che hanno un’esposizione al bitcoin o ad altre valute. Ci sono anche molte “rampe” regolamentate sotto forma di banche e di puri cryptobroker.

La vigilanza sarà presumibilmente affidata alla banca centrale e alla CVM, l’equivalente brasiliano dell’Autorità per i mercati finanziari (AFM) olandese o della Securities & Exchange Commission (SEC) americana. La CVM presumibilmente supervisionerà le monete classificate come titoli. In effetti, il Paese prevede di dividere gli asset cripto in tre categorie. Il bitcoin rientra nella prima categoria, quella dei token di pagamento.

L’uso delle criptovalute non è privo di rischi, come ha dimostrato ancora una volta il recente dramma di FTX. Le società che hanno in bilancio attività in criptovalute devono rispettare rigide norme contabili, nonché regole antiriciclaggio come la segnalazione di transazioni sospette e superiori a un certo importo.