La Repubblica Centrafricana rinvia il progetto Sango con le criptovalute

Secondo un rapporto ufficiale, la Repubblica Centrafricana (RCA) ritarderà per un po’ il suo progetto di criptovaluta.

Ritardo

A luglio il presidente della Repubblica Centrafricana, pieno di spavalderia, aveva dichiarato che il Paese si sarebbe impegnato a utilizzare il bitcoin. Si è rivelata una farsa: ben presto hanno fatto la loro comparsa altcoin, blockchain e “crypto”.

Come ciliegina sulla torta, il Paese ha condiviso i piani per la criptovaluta Sango. Ora il progetto è stato rinviato almeno all’anno prossimo.

La Repubblica Centrafricana è il secondo Paese, dopo El Salvador, a riconoscere il bitcoin come moneta legale. In pratica, però, le cose sembrano diverse: il bitcoin non ha preso piede e si è rivelato per lo più una bella storia.

I giudici supremi hanno anche respinto un piano in cui gli investitori potevano acquistare la cittadinanza versando 60.000 dollari a Sango.

Tokenizzazione

Il presidente Faustin-Archange Touadéra ha dichiarato la Sango Coin la criptovaluta ufficiale del Paese. La nazione intende utilizzarla nei piani di gettonizzazione dei minerali e delle risorse naturali.

Nella comunicazione, la RCA attribuisce la colpa alle attuali condizioni economiche e alle festività. La quotazione di Sango è stata rinviata al primo trimestre del 2023. La promessa che gli investitori otterranno un ritorno del 5% sui loro investimenti è ancora valida.

Nei canali Telegram sono state sollevate domande sul corso dell’azione e se ci sono ostacoli legali o problemi con la banca centrale. Non ci sono state risposte in merito.